Se il cosiddetto “Freedom Day”, il giorno della riapertura indiscriminata e senza cautele, aveva destato grande inquietudine negli ambienti sanitari e politici, la realtà si è dimostrata molto diversa dalle previsioni. Nel Regno Unito, infatti, sono calati in maniera notevole i contagi da Covid e il trend prosegue giorno dopo giorno. Tanto da spingere gli esperti a chiedersi cosa stia realmente accadendo.
Sono del resto i dati ad essere eloquenti: se il 20 luglio i positivi si attestavano al numero di 46.558, sette giorni dopo sono calati a 23.511, ovvero poco più della metà. Tanto da spingere a prendere in considerazione l’ipotesi che sia finalmente stata raggiunta la cosiddetta immunità di gregge. Ovvero la vera e propria “barriera” collettiva di difese immunitarie grazie alla quale i virus sono impossibilitati a circolare. Una ipotesi la quale, però, è avversata da un buon numero di epidemiologi, secondo i quali è effettivamente troppo presto per cantare vittoria.
L’altra ipotesi che cerca di dare una spiegazione razionale a quanto sta accadendo è invece quella relativa al fatto che proprio la riapertura indiscriminata abbia finalmente spinto molte persone ad adottare accorgimenti protettivi. In questo caso, però, resta da capire perché in precedenza queste persone non li avessero adottati, considerato il gran numero di contagi giornaliero.
Tanto che in definitiva, la spiegazione più logica sarebbe da ricercare nel fatto che il merito di quanto sta accadendo sia invece da ricondurre al funzionamento della app di tracciamento messo a disposizione dal servizio sanitario britannico. La quale impone a chi è entrato in contatto con un positivo un certo periodo di autoisolamento.

Di Dario