Dopo 21 giorni dalla somministrazione della prima dose i contagi da Covid diminuiscono in modo vertiginoso. Inoltre, nei rari casi di contagio dopo di essa, i sintomi sono molto lievi.
Ad attestarlo è l’ultimo rapporto sulla positività dopo la vaccinazione pubblicato dall’Ufficio di Statistica Nazionale (ONS) del Regno Unito. Lo studio è stato condotto su un campione di adulti vaccinati entro il 31 maggio con almeno una dose di Pfizer o AstraZeneca. Evidenziando come nei rari casi di infezione post-vaccino si attenui la probabilità che si abbiano sintomi evidenti o che si possa sviluppare un’elevata carica virale.
Dagli stessi dati si può inoltre notare come un iniziale aumento del rischio di infezione dopo la prima dose abbia un picco a 16 giorni dal vaccino, crollando in maniera significativa dopo un mese dalla prima dose, continuando poi il decremento, ma più gradualmente.
Va anche sottolineato come le reinfezioni posteriori ai vaccini siano estremamente rare. Come dimostra il fatto che su 297.493 vaccinati con la prima dose, appena lo 0,5% ne abbia sviluppato una.
Il maggior rischio di nuove positività dopo la somministrazione del vaccino riguarda coloro che hanno un’età inferiore ai 40 anni, lavorano a contatto coi pazienti in contesti sanitari, convivono all’interno di famiglie numerose o in condizioni socioeconomiche di precarietà.
Infine, Paul Elliott, scienziato di Imperial College London e coautore dello studio, afferma che nella fascia sotto i 65 anni, dove l’incidenza di chi ha già proceduto a vaccinarsi è inferiore, la maggioranza delle nuove infezioni sta riguardando coloro che non hanno ancora ricevuto il vaccino, neanche la prima dose.

Di Dario