La discussione sulle reazioni ai vaccini anti-Covid sembra destinata a proseguire ancora a lungo, anche in considerazione degli enormi interessi che sembrano riverberarsi sulla stessa.
Come è noto, per cercare di evitare reazioni da parte di chi li riceve, una delle proposte è stata quella di dare vita ad un mix. Ovvero dare una prima dose del vaccino prodotta da azienda diversa da quella della seconda. Il caso classico in tal senso è quello che prevede la prima dose di AstraZeneca e la seconda di Pfizer.
Su questo mix è ora arrivato uno studio pubblicato da Lancet, prestigiosa rivista di settore. Secondo il quale esso andrebbe a determinare un aumento delle reazioni avverse lievi, a partire da febbre, senso di spossatezza, mal di testa e dolori articolari. Una serie di svantaggi nel breve termine i quali possono essere mitigati con l’uso di paracetamolo.
Il responso è emerso dai primi dati, che sono però ancora limitati, relativi allo studio inglese Com-COV condotto su 830 soggetti di età superiore ai 50 anni. Va anche sottolineato come questi effetti secondari siano stati abbastanza contenuti e non si siano registrati casi di trombosi rare. Sempre secondo gli estensori dello studio, i maggiori effetti collaterali potrebbero essere dovuti ad una maggiore efficacia della vaccinazione e ad una protezione più ampia da essa resa possibile. Il campione sinora raccolto, però, è ancora troppo limitato per poter arrivare ad una risposta esauriente. Per avere la quale sarà necessario raccogliere ulteriori dati.
La stessa rivista ha inoltre sottolineato come siano in corso altri studi tesi a comprendere gli effetti del mix vaccinale. Per i quali sono stati inclusi anche i prodotti di Novavax e Moderna.

Di Dario