La pandemia di Covid-19 poteva essere evitata. A sostenerlo è un rapporto pubblicato dalla rivista “The Lancet”, redatto da una squadra di esperti assoldati per l’occasione dal Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Proprio l’organismo, a suo tempo messo sotto accusa da Donald Trump, era stato incaricato di  avviare una revisione indipendente, imparziale e completa sulla risposta sanitaria internazionale alla pandemia da parte dell’Assemblea Mondiale della Sanità.
Il rapporto che ne è scaturito sembra non lasciare dubbi: il disastro si poteva evitare e deve essere interpretato alla stregua di un avvertimento. Se così sarà potrebbe essere l’ultimo, in caso contrario il mondo sarà condannato ad una catastrofe dopo l’altra.
Il documento afferma che la preparazione alla pandemia è stata disarticolata e insufficiente, lasciando i sistemi sanitari sopraffatti quando si sono effettivamente confrontati con un virus in rapida e esponenziale diffusione e che l’intero mese di febbraio dell’anno passato è stato lasciato passare da molti governi senza imporre misure più severe al fine di arginare la diffusione del virus.
La stessa OMS, però, non esce certo indenne dall’analisi, in quanto secondo gli esperti il suo comitato di emergenza avrebbe dovuto dichiarare l’avvio dell’emergenza sanitaria internazionale nella sua prima riunione del 22 gennaio, senza attendere per otto giorni.
Inoltre è passato troppo tempo tra la notifica di un focolaio di polmonite sconosciuta a metà dicembre 2019 e la dichiarazione dell’emergenza sanitaria, avvenuta il 30 gennaio.
Tra le reazioni al rapporto, va ricordata quella di Francesco Zambon, ricercatore dissidente e dimissionario dall’Oms, il quale sulla questione ha pubblicato “Il pesce piccolo” (Feltrinelli). E’ stato proprio lui a ricordare che il rapporto rappresenta una vera e propria randellata per l’organizzazione. Un cui tempestivo operato avrebbe potuto evitare tre milioni di morti.

Di Dario