In Italia è in atto un vero e proprio boom di farmaci contraffatti. La denuncia arriva da Assoutenti, ente dedito alla lotta contro la contraffazione, secondo la quale i sequestri da parte delle autorità competenti sarebbero cresciuti del 45% nel corso del 2020 rispetto ai dodici mesi precedenti.
La stessa associazione ha poi aggiunto che i dati forniti dall’Agenzia delle Dogane mostrerebbero una fortissima crescita dei sequestri di medicinali contraffatti o illegali lungo tutto il territorio nazionale. In particolare ammonterebbero a 2.192 i chilogrammi di farmaci sottoposti a sequestro contro i 1.509 kg fatti registrare nel 2019.
Ad aggravare il fenomeno è stato anche il Covid, il quale ha favorito la nascita di un mercato illegale che non ha esitato a sfruttare le paure instillate dalla pandemia. Molte persone, infatti, hanno deciso di muoversi autonomamente al fine di procurarsi farmaci in grado di prevenire o curare il virus, incrociando in questa ricerca le organizzazioni criminali che presidiano il settore.
In particolare, la nuova frontiera dei farmaci contraffatti sarebbe l’India, il Paese da cui proviene il maggior numero di medicinali illegali destinati all’Italia, seguita da Ungheria, Singapore, Russia e Slovacchia.
Un fenomeno che, del resto non interessa solo il nostro Paese. Tanto da spingere alcuni governi a ricorrere all’aiuto dell’innovazione tecnologica per cercare di porre riparo ad un fenomeno estremamente pericoloso, che secondo l’Interpol provocherebbe circa un milione di morti all’anno. Come ha fatto ad esempio quello afghano, il quale ha deciso di utilizzare la blockchain, ovvero la tecnologia su cui si basano le criptovalute, per garantire la qualità dei farmaci ed evitarne la contraffazione.

Di Dario