Il biossido di titanio non sarebbe sicuro sotto forma di additivo alimentare. Ad affermarlo è l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che fonda il suo parere sull’esame degli studi più recenti relativi alla sostanza indicata con la sigla E171. La quale viene impiegata in qualità di sbiancante in tutta una serie di prodotti come dolci caramelle, creme spalmabili, salse per bambini e neonati, e frutta secca trasformata. Un parere che sarà fatto proprio dalla Commissione Ue, tanto da proporne il divieto.
Si tratta di una sostanziale novità rispetto ai dati contenuti nella valutazione di sicurezza pubblicata dall’Efsa nel 2016. Dall’analisi compiuta sulla base di una richiesta avanzata dall’Ue nel marzo dello scorso anno, sono infatti emerse non poche criticità. A partire dall’impossibilità di escludere problemi di genotossicità, ovvero la capacità di una sostanza chimica di andare a danneggiare il Dna, dopo il consumo di particelle di biossido di titanio. Se, infatti, dopo l’ingestione orale il loro assorbimento è basso, allo stesso tempo esse si possono accumulare nell’organismo.
In considerazione del fatto che la genotossicità può causare effetti cancerogeni, la Commissione Ue ha quindi deciso di proporre algi Stati membri il ritiro della sostanza dal commercio, dopo un periodo di transizione.

Di Dario