La vittoria dell’Italia nel corso di Euro 2020, dopo l’euforia dei primi momenti, ora inizia a destare più di un’inquietudine nelle autorità sanitarie e politiche.
Il timore è legato non solo ai tanti cortei improvvisati dai tifosi azzurri, nel corso dei quali sono saltate molte delle precauzioni consigliate per attenuare le possibilità di contagi, ma anche alla manifestazione ufficiale infetta al Quirinale per il ricevimento della Nazionale di Roberto Mancini e del tennista Matteo Berrettini, sconfitto soltanto in finale al torneo di Wimbledon.
Basta in effetti leggere quanto scritto da Maria van Kerkhove, responsabile tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per la crisi Covid, in un tweet, per capire meglio i timori che si stanno propagando: “Dovrei divertirmi a guardare il contagio avvenire davanti ai miei occhi? La pandemia  non si prende una pausa stasera… #SARSCoV2 #DeltaVariant approfitterà di persone non vaccinate, in ambienti affollati, senza mascherine, che urlano/gridano/cantano. Devastante”.
Un atteggiamento, quello tenuto per gli Europei di calcio, il quale va peraltro a stridere con la paventata stretta cui si accinge ad esempio il governo francese. Con Macron pronto a mettere l’obbligo del green pass per eventi e trasporti, ovvero un provvedimento che assume il sapore di una beffa, dopo aver consentito gli assembramenti negli stadi e nelle piazze per Euro 2020.
Al proposito del Presidente francese si è subito accodato Figliuolo, il generale nominato commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica nel governo Draghi. Paventando il ricorso ad una misura tale da suonare troppo severa soprattutto alla luce dell’atteggiamento lassista del governo di fronte ai festeggiamenti di questi giorni.

Di Dario