Rischia di naufragare il piano teso al varo del vaccino italiano contro il Covid, ovvero quello prodotto da ReiThera. La Corte dei Conti ha infatti bloccato i fondi che dovevano arrivare da Invitalia, 81 milioni di euro. L’azienda biotech di Castel Romano potrebbe quindi essere costretta a fermarsi alla fase 2 della sperimentazione, ovvero prima di quella terza che le permetterebbe di richiedere l’autorizzazione necessaria per poter immettere il vaccino in commercio.
Secondo la Corte dei Conti lo schema dell’investimento “è illegittimo e quindi nullo”, per cui sarà il Governo ora a pronunciarsi sul destino del vaccino dello Spallanzani, come era stato denominato sin dalla prima fase dai media.
Va comunque puntualizzato che l’ospedale romano non ha reclutato volontari, in quanto la Fase 2, coordinata da Simone Lanini, si è conclusa grazie al reclutamento di un migliaio di volontari presso altre 25 strutture ospedaliere dislocate lungo la penisola.
Intanto c’è attesa per i risultati degli esami del sangue delle persone che hanno ricevuto le dosi, prima di procedere alla successiva Fase 3. In previsione dei quali il direttore scientifico dell’ospedale capitolino, Giuseppe Ippolito, ha chiarito che lo Spallanzani non avrebbe alcuna intenzione di defilarsi dalla sperimentazione.
Mentre da ReiThera si fa sapere che è stato completato il piano delle vaccinazioni, con la predisposizione del monitoraggio relativo a immunogenicità e sicurezza del vaccino. I fondi bloccati dalla Corte dei Conti sono quelli necessari per poter passare alla successiva Fase, cui parteciperebbero 10mila volontari, ove i risultati delle analisi sui volontari fossero positive. Ora non resta quindi che attendere le decisione dell’esecutivo guidato da Mario Draghi.

Di Dario