Ammonterebbe a 12 milioni il numero di nostri connazionali che soffre di disturbi del sonno. Una categoria in cui vanno a rientrare la difficoltà di addormentarsi e riprendere il sonno dopo i frequenti risvegli nel corso della notte e quelli precoci alla mattina.
A questo dato vanno poi aggiunti quelli forniti di recente dall’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno (AIMS), secondo i quali in Italia circa il 25% degli adulti soffrirebbe di insonnia cronica o transitoria. Con le donne maggiormente interessate, rappresentando circa il 60% del totale, mentre il 20% dei casi riguarderenne bambini e minori. I dati in questione si sarebbero addirittura raddoppiati dopo l’arrivo del Covid sul suolo nazionale.
Va poi sottolineato come in molti casi le alterazioni del sonno si traducano in malessere psico-fisico al risveglio e comparsa dell’eccessiva sonnolenza diurna (ESD), ovvero la pratica incapacità di rimanere svegli in maniera appropriata nel corso del giorno. Un problema di non poco conto, considerato come l’ESD peggiori in maniera rilevante qualità della vita e produttività per coloro che ne sono affetti. Oltre ad aumentare il rischio di incidenti stradali, domestici o lavorativi negli adulti e ad ostacolare nei bambini l’apprendimento e la capacità di socializzare.

 

Di Dario